martedì 22 maggio 2018

Brera6_Perfumes: Hesperia, Liberty, 60MPH Club II ed ultima parte


Hesperia
Una fragranza che prende il nome dall’asteroide 69Hesperia e le cui note olfattive, erbacee, ma aeree e terrose allo stesso tempo operano  nella mia mente un forte rimando   ad una fiaba romantica, cinematografica dotata di una suggestiva valenza simbolica  poiché ambientata in un contesto di science fiction, incastonata in un universo lontano, ma tanto simile al nostro: due mondi perfettamente simmetrici ma rovesciati l’uno rispetto all’altro, ognuno con la propria e autonoma forza di gravità sebbene collegati in un unico punto dal Transworld, dotati di strutture urbanistiche agli antipodi, nessun abitante dei due mondi  potrà incontrare chi vive nell’altro, poiché pagherà a caro prezzo l’intrusione, ma l’amore dei due protagonisti  supererà persino la forza di gravità, infrangendo tutte le regole del mondo proibito.

 Vivo i profumi attraverso i ricordi, ciò che ho visto in un luogo qualsiasi riemerge prepotentemente attraverso le fragranze. Le bacche di ginepro, la lavanda e artemisia, e ancora di più l’incenso blu e il cashmeran  che poggiano su una base di legno di cedro, muschio e ambroxan di Hesperia scatenano il ricordo dell’impatto visivo cinematografico dei due mondi paralleli, nel film di Diego Solanas, (Upside Down) con una veste grafica scenograficamente immersa in un blu trasparente. Così come diceva Proust: attraverso un profumo ritroviamo un mondo perduto e ormai lontano: con il miracolo del memoria. 


Casa Dugnani a Milano
Liberty
Decisamente in linea con il nuovo trend emerso durante la decima edizione di Esxence (2018), Liberty è un agrumato sensuale e gioioso ove il bergamotto ed il litchi insieme al mandarino giallo si amalgamano con maestria all’impudico e voluttuoso gelsomino e alle note di Ylang-Ylang,   facendosi  con spettacolare solarità,  interprete della Milano Liberty di fine ‘800 che si racconta attraverso le linee sinuose dei palazzi tipici dell’Art Nouveau, ornati da stucchi, ferri battuti, vetrate e maioliche  dai colori intensi, a dimostrazione di una città vissuta attraverso la grande creatività degli architetti e artisti che tanto hanno contribuito con il proprio estro a delineare nuove forme, spazi e volumi, nonché fregi ornamentali per raggiungere il massimo fulgore nel 1906.  La fragranza è dotata di grande persistenza e longevità.


60MPH Club
Singolare come un bouquet di note possa riportare attraverso l’operazione o meglio il gioco della memoria olfattiva, alle pagine ormai ingiallite di una vera e propria antologia del Novecento che mi ha introdotta e guidata  durante l’ultimo anno di liceo scientifico a tutte quelle nuove correnti culturali e artistiche del Novecento che davano un taglio netto al passato con impatto impressionante: Filippo Tommaso Marinetti ed il suo Manifesto del Futurismo costituisce piena espressione della modernità  attraverso l’ esaltazione della macchina, della tecnica, della città industriale, della folla, delle rivoluzioni urbane mirando a provocare un vero e proprio shock in chi leggesse quei versi  inneggiando alla bellezza della velocità: un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia….
60MPH Club celebra il dinamismo e la velocità attraverso un accordo acciaio e le note esperidate e frizzanti degli agrumi che sembrano spingere verso l’alto la fragranza con la potenza olfattiva del vetyver, patchouli ,legno di cedro e muschio di quercia. L’impatto del profumo è deflagrante per chi vive una vita al massimo: una vita spericolata…..

https://library.weschool.com/lezione/filippo-tommaso-marinetti-riassunto-sintesi-6371.html

domenica 6 maggio 2018

Brera6_Perfumes: No_Name - Foyer - 1848! (I parte)

In un’ora imprecisata  di un tiepido, tardo pomeriggio di inizio aprile, quando le ombre della sera rendono l’aria del giorno che muore ovattata e quasi irreale, nel cuore della rive gauche di Milano, nello storico negozio “Profumo” in Via Brera 6, culla dell’arte olfattiva sin dal 1984, il  titolare Guido Wetter  ha illustrato, in esclusiva per Adjiumi,  la nuova linea di fragranze nata  dalla collaborazione con uno dei più eclettici  compositori  contemporanei, Luca Maffei, titolata “Brera 6_ Perfumes”, contraddistinta dalla elevatissima qualità delle materie prime con la caratteristica  di essere tutte al 25% e quindi molto persistenti, ma niente affatto invadenti.

L’essenza palpitante di una città storica e moderna come Milano è cadenzata dalle parole di Guido Wetter  che sebbene abbiano ad oggetto principale la descrizione delle sei diverse  fragranze,  con la tecnica del flashback  riesce a condurci quasi per mano, nel cuore di eventi ben precisi con l’ausilio del mezzo più potente che abbiamo a disposizione: l’olfatto. 



L’esordio  di questa linea, che designa una creatività tutta italiana,  si compie con No_Name, una fragranza dietro le cui trame non si nasconde una storia, ma un modo di essere proprio dei milanesi, ove non si bada alle apparenze, ma alla sostanza: un carattere, un modo di essere e di vivere. Un profumo di sostanza che segna una presenza ben identificata, pur senza apparire. L’aroma del delicato pepe rosa  si sposa con la polverosità dell’assoluta di iris e la trasparenza dei semi di ambretta, trasformandosi nella sua evoluzione in uno skin scent grazie alla presenza di ambroxan, sandalo e muschio che si adagiano sulla pelle come velluto.


Foyer  al contrario, non passa inosservato:  solitamente è norma di buona educazione non lasciare al proprio passaggio scie di profumo, ma tutto deve essere contestualizzato! Una prima alla Scala di Milano crea quasi un’atmosfera di pathos e richiede al pari di un abito di haute couture un profumo importante e inebriante come Foyer, un vero e proprio gioiello composto da un bouquet di fiori bianchi ove   la Tuberosa  si accompagna alla Gardenia, Gelsomino Sambac e Ylang-Ylang su una base di patchouli, ambra e vaniglia bourbon.  Il complemento indispensabile di una donna consapevole del proprio fascino che lascia traccia della sua presenza al Foyer.



1848! 
Il 3 gennaio 1848, le 4 del pomeriggio: le strade di Milano sono invase da centinaia di soldati della guarnigione. Secondo il racconto che del drammatico ' 48 milanese farà Carlo Cattaneo, quel giorno lo Stato Maggiore aveva dato ai soldati austriaci non soltanto sigari in abbondanza, ma "quanto denaro bastasse ad ubriacarli, mandandoli ad attaccar briga in città". E i soldati, fumando e provocando i cittadini, non si fecero pregare. La fragranza di chiara impronta maschile, si apre con una potenza deflagrante, attraverso il forte aroma del cognac e un accordo di polvere da sparo, mentre note di tabacco biondo, cuoio, labdano e patchouli  si snodano nell’evoluzione della composizione  olfattiva che abbandona la potenza iniziale per diventare aromatica e morbida, quasi  a dimostrare che gli echi della battaglia sono sul finire per cedere il passo ad una base composta da legni pregiati, resine e                                                                                         muschi. 
continua...........