lunedì 10 luglio 2017

Roberto Drago: il profumo, una forma d’arte che ancora non è stata riconosciuta!

Roberto Drago e le materie prime



«”La Bellezza non può essere interrogata: regna per diritto divino. “La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna.”Oscar Wilde 16 ottobre 1854

Trent’anni prima che Roberto Drago (direttore creativo nel 2009 del brand italiano Laboratorio Olfattivo[1] e con la moglie titolare dell’azienda di distribuzione di profumi di nicchia Kaon dal 2001) capisse che il profumo fosse una forma d’arte, sebbene non ancora riconosciuta a livello internazionale, lo stesso celebre stilista Yves Saint Laurent  considerava i propri bozzetti  alla medesima stregua, ovvero una forma d’arte, sebbene minore: lo scorrere del tempo ha portato alla compenetrazione di Arte e Moda, a vere e proprie opere d’arte vestibili.
 L’arte profumiera declinata nelle sue forme più eleganti assurgerà  ad essere considerata tale? Solo il trascorrere del tempo potrà fornirci  le giuste risposte.

L’idea iniziale che vede la nascita di un nuovo profumo parte dallo stesso Roberto Drago, un veterano nel settore, animato ad es. dal voler riportare alla mente quegli odori e quelle sensazioni vissute durante “un Viaggio”, per questo, si affida agli artisti nazionali o internazionali più eclettici  in campo olfattivo, a talenti giovanissimi, lasciando loro, la più assoluta libertà di comporre, dopo aver ricevuto un brief: una foto, una parola, un ricordo, un viaggio,  pur essendo assolutamente consapevole che la trasposizione in campo olfattivo della sua idea, molto difficile da trasferire ai parfumeurs, sarà percepita in modo assolutamente differente da persona a persona considerate le nostre differenze sia a livello percettivo, in base ad emozioni e ricordi,  che a livello culturale, ove i gusti per le fragranze cambiano radicalmente, dall’ Oriente (profumi  leggeri e floreali) al Medio Oriente dove il profumo deve sovrabbondare, anche a discapito della qualità, influenzando di fatto tutta la produzione olfattiva occidentale: basti pensare quanto abbia preso piede l’oud   che a causa degli altissimi costi della materia prima, viene sostituito sia da molecole di sintesi come il Timberol e Guaiacol e sia da accordi  di molecole naturali come  l’olio di cipriolo di origine vegetale, la resina di betulla, il legno di cedro, e lo styrax  onde conferire un taglio legnoso e profondo alle fragranze che è proprio dell’oud.

L’olfatto è il più antico, potente  e ancestrale  dei nostri sensi che ha inizio nel ventre materno nella fase della gestazione, quando incominciano a formarsi i recettori olfattivi,  è il senso più poderoso  in grado di risvegliare emozioni e ricordi sopiti nella parte più recondita del nostro essere. L’odorato è l’unico dei nostri sensi a non abbandonarci mai, neppure durante la notte!!!!!

Ho avuto il piacere di conoscere Roberto Drago insieme a Luca Maffei, un "enfant prodige" della profumeria italiana, in occasione dei festeggiamenti a Pescara per i quindici anni di attività di Marina Parfums, fiore all’occhiello di Piazza Salotto.

 Pur scrivendo da tanti anni ciò che i profumi mi suggeriscono sulla base di un’esondazione di profonde emozioni, in realtà è giunto il tempo che conosca le materie prime di cui ho avuto un assaggio grazie a Roberto Drago[2]

Marina Parfums



[1] La collezione vanta 15 Eau de Parfum, tra cui le ultime due uscite: “Nun” e “Mylo” della collezione “Laboratorio in fiore”   e “ Nerotic” che ha inaugurato la “Collezione Laboratorio in Nero”, corredata inoltre da 14 Fragranze per L’Ambiente e prodotti per l’igiene personale dal pack minimale ed elegante.

[2] tra i marchi presenti troviamo : Andy Tauer, Laboratorio Olfattivo, Atelier Des Ors, Pierre Guillaume Collection Croisière, Pierre Guillaume  Parfumerie Generale, Pierre Guiillaume Huitièm Art,  Beaufort Londra,  Linari EDT, Institut Tres Bièn, Jacques Zolty, Jul et Mad Paris, Phaedon. Fragonard, Miller et Bertaux  

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