giovedì 2 marzo 2017

La Tuberosa del III millennio: la rottura con gli schemi del passato! (I parte)



L’assoluta con i solventi volatili, trasporta nella sua integrità la materia prima di cui è fatta la tuberosa, in tutta la sua ricchezza nelle sue molteplici sfaccettature e sfumature: verdi, speziate, potenti e narcotiche per poi disvelare nell’ evoluzione finale il lato fiorito, preferito dai parfumeurs del passato, e presente ancora, in molta profumeria commerciale degli anni ’90.

Occorre arrivare al 1999 per assistere a quello che oserei definire uno “stravolgimento tuberotico” e prendere atto che qualcosa di profondamente diverso e quasi stupefacente si sta affacciando nella profumeria artistica del  nuovo millennio!
 La tuberosa si sveste completamente di quelle che sono le sue caratteristiche frivole  grazie a Christopher Sheldrake  che per Serge Lutens crea “Tubéreuse Criminelle”  infrangendo tutti gli schemi fino ad allora conosciuti nel mondo olfattivo, con una pozione che potremmo definire “stregata” con un’apertura connotata da note balsamiche di eucalipto e chiodi di garofano che arrivano  alla testa potentissime e stordenti a causa di un composto organico che si trova nella tuberosa stessa che è il salicilato di metile. Dimenticate Fracas, cremosa, suadente e conturbante perché la Criminelle è fredda come una lama tagliente dal profilo speziato e fumoso! Una tuberosa che si schiude in una notte oscura senza luna abbracciata solo dalle tenebre! La nota graffiante e ruvida nella repentina e anomala evoluzione si dissolve rapidamente spogliandosi del suo lato ambiguo e crudele per assumere un candore quasi virginale dato dal limpido afflato dei fiori bianchi.  Un vortice olfattivo dove la tuberosa viene scomposta e ricomposta più volte in una costruzione olfattiva ondivaga!


Nel  2005 Frederic Malle collabora con il parfumeur Dominique Ropion  per creare "Carnal Flower" ispirato all’attrice Candice Bergen (zia di Malle) e al ruolo scabroso ricoperto nel film “Conoscenza Carnale” del 1971. Ropion ha impiegato ben diciotto mesi per forgiare quella che a tutt’ora è considerata la tuberosa feticcio da tutti gli amanti del bianco e narcotico fiore. 
Carnal Flower vanta la più alta concentrazione di assoluta di tuberosa indiana, cinta da note canforate e verdi  di eucalipto che cresce tra le gole scoscese a strapiombo sul mare azzurro della verde Liguria in un panorama mozzafiato. Ed è la presenza di oli essenziali di Ylang-ylang ad accrescere la potenza suprema della tuberosa  conferendole uno spessore e una consistenza che non ha eguali in quanto a proiezione e sillage. Una creazione olfattiva sontuosa, affascinante, seducente e mai stucchevole:  la sua cremosità si rivela solo successivamente poiché il gelsomino, il fiore d’arancio e la tuberosa si nascondono nelle note di  fondo della fragranza mentre sentori di cocco e muschio bianco completano la sua evoluzione. 



Nel 2009 Pierre Guillaume lancia Tubereuse Couture: che potrei definire croccante e cristallina, ove la dolcezza verde dell’olio di Kalamanzi insieme allo zucchero di canna a all’Ylang-Ylang offrono un ricco ed irripetibile scenario di contrasti tropicali. Una tuberosa splendente da indossare nel caldo afoso della primavera inoltrata. Un verde germoglio ricoperto da uno strato di zucchero di vetro trasparente! Non è mai stucchevole grazie alla presenza del papiro e al verde gelsomino: una fragranza che a dispetto di tutte le altre non è lasciva o narcotica ma limpida, pulita fresca ed aerea.


Le sorprese non finiscono qui: altre e molteplici vesti assume questo fiore tanto caro alla profumeria di tutto il mondo grazie alle nuove molecole di sintesi in grado di  conferire alla tuberosa autentiche  sfumature camaleontiche, a seconda che venga sfiorata da materie prime come il vetiver, il sandalo o note resinose ed erbacee da renderla irriconoscibile creando veri e propri effetti paradosso!

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