lunedì 29 settembre 2014

"DIPTYQUE: un antico rituale di pulizia per il viso"


Presso Profumeria Artistica Marina Parfums
                                           

E’ già da qualche mese che solo in alcune profumerie selezionate, Diptyque ha fatto il suo trionfale ingresso nell’art du soin, con un rituale di bellezza antico, come gli alambicchi  su sfondo argentato che costituiscono il logo di questo nuovo soin  con un approccio che posso definire, dopo averlo provato sul mio viso, olistico.
Si tratta di cinque prodotti essenziali che si avvalgono di procedimenti esclusivi e molto delicati come l’infusione lenta e la distillazione di fiori, foglie e semi, che promettono di mantenere assolutamente inalterati  i principi attivi  di ingredienti come la rosa di Damasco, il giglio bianco, l’argilla, la polvere di riso, l’avena, la verbena, il gelsomino.

Abbiamo la Pommade Demaquillante pour le Visage, un unguento per rimuovere il trucco più resistente: ha un aspetto ceroso e translucido, è sufficiente un piccolo quantitativo di prodotto che lavorato sul viso con il calore delle mani si trasforma in olio liberando un profumo di rose e geranio per infine divenire a contatto con l’acqua un’emulsione lattiginosa, da rimuovere con un panno umido e caldo. La Pommade è composta da oli emollienti, come l’olio di mandorle dolci, jojoba, geranio, ylang-ylang e mimosa . Già dopo questa fase la pelle appare detersa, morbida ed elastica al tatto. Può fungere anche da maschera, applicandone una quantità più abbondante sul viso perfettamente asciutto, lasciando in posa per una decina di minuti per poi lavorarla e rimuoverla con un batuffolo di cotone imbibito di Eau Infusèe

domenica 21 settembre 2014

"Cenni di storia sul Make-up: il fondotinta"

Già da tempo mi ero prefissata di ripercorrere  le tappe storiche del make-up, ed in  modo particolare quelle del "fondotinta" , certamente uno dei cosmetici più antichi  che oggi più che mai ha il potere di sublimare o illuminare un incarnato già bello di suo, non certo, quello di coprire od eliminare difetti macroscopici. Ancor prima di fare una carrellata tra le ultime novità ripercorriamo però la sua storia, o quanto meno le sue origini.
Gli Egizi erano adusi sbiancare i loro visi con la cerussa, ovvero la biacca (ossido di piombo): era disponibile in diverse sfumature di colore, dalla più pallida alla più ambrata.
La Regina Nefertiti


Le donne dell’antica Grecia molto attente alla loro bellezza, illuminavano la loro pelle con estratti di minio, ancusa o fuco dai colori rossicci, per dare gran risalto alle gote e renderle rosee sinonimo di buona salute.


I Romani mescolavano la cerussa con il guano da cui ottenevano un effetto maschera simile all’intonaco. Lo stesso Ovidio nell’Ars Amandi  si rivolge così alle donne:  «voi già sapete come render bianca con la cera la pelle, e se dal sangue non vi viene il color roseo del viso, supplisce l’arte» e nel suo trattato il Medicamina Faciei Femineae, conosciuto per la cura della bellezza,   Ovidio dava la ricetta di un fondotinta schiarente di sua invenzione ed i cui ingredienti erano: orzo, lenticchie, uova, corna di cervo, bulbi di narciso, farro e naturalmente non poteva mancare la cerussa!!!!! 



Nel Medioevo, a causa dei costumi imposti dalla Chiesa, tutto ciò che era legato alla vanità era ritenuto frutto dell’ingegno del diavolo, pertanto diabolico e sacrilego:  un viso era considerato bello solo se bianchissimo, ed era consuetudine delle signore  applicare sul volto alcune creme ottenute mescolando l’ossido d’argento e di mercurio al grasso animale, insieme ad avena, argilla polverizzata, limone aceto, canfora. L’ideale era quello della donna normanna, bianca di carnagione e con i capelli biondi. 
Risale al medioevo il solo trattato di cosmetologia degno di nota, tra l’altro rimane tra i più autorevoli della storia: il “De Ornatu Mulierum” noto anche con il nome di Trotula Minor“,poiché la donna che si dedicò alla sua stesura era Trotula De Ruggiero, medico e docente dell’antica Scuola Medica Salernitana,
Trotula de Ruggiero


 Durante il Rinascimento Caterina Sforza, celebre figura dell’Italia Rinascimentale, si occupò a lungo di erboristeria, medicina, cosmetica ed alchimia, lasciandoci un libro: Experimenti della excellentissima signora Caterina da Forlì, con attenzione particolare all’incarnato che doveva essere di alabastro, per cui le discromie cutanee venivano corrette sempre con la biacca di piombo insieme alla cipria che era polvere di riso. (http://www.illusionanddesire.com/makeup/il-trucco-e-la-cosmesi-nella-storia-e-nella-societa-il-rinascimento/)
Caterina Sforza

mercoledì 10 settembre 2014

Versace pour Femme: "ORIENTAL OUD e NEJMA TWO by Pascal Morabito

ORIENTAL OUD by VERSACE POUR FEMME
Nell’immaginario collettivo la donna stupenda e al contempo raffinata che potrebbe essere l’ icona di questa fragranza  lussuosa e regale  nell’accezione più pura del termine, risponde a mio parere ai tratti classici di Grace Kelly: magnifica, di classe ed elegante, il cui ricordo rimarrà immutato nei tempi a venire. 


L’oro nero (Vedi Aoud di Montale), che pur tuttavia qualcuno già dava per  spacciato nel panorama olfattivo, continua ad essere protagonista ancora una volta della profumeria che potremmo definire d’elite,  e tutti coloro che amano questa nota così controversa dalle molteplici e variegate sfumature, ora stallatiche ed animaliche, ora così simili al cuoio, qui assume una veste completamente diversa e molto femminile grazie agli accordi di rosa turca insieme alla rotondità della fresia e allo zafferano delle note di testa, per avvilupparti  nelle sue spire odorose di vellutata violetta, insieme alla delicatezza dell’eliotropio,  ed infine per stordirti tra sensuali note  di cuoio e oud,  ammorbidite ed esaltate dalla cremosità della vaniglia. Accordi olfattivi che lentamente manifestano tutti i loro più reconditi segreti,  racchiusi negli angoli  e nelle rotondità più profonde della magica fragranza contenuta in uno scrigno completamente dorato. Il sillage è notevole ma contenuto e dopo un giorno intero non vi è più alcuna traccia di oud, ma si percepisce un dry down decisamente fiorito. Considerando tutti i profumi a base di oud da me indossati e sentiti, Oriental Oud di Versace pour Femme è senza ogni dubbio quello che ha una impronta più europea,decisamente più portabile anche da chi non ama particolarmente  questa nota legnosa così ambigua che stupisce e che stordisce, e la sua interpretazione in questo caso, priva delle caratteristiche medicinali o stallatiche, ha quasi del divino

mercoledì 3 settembre 2014

"INTRODUZIONE AL MAKE-UP"

Come sarebbe una vita senza colori?
Senza tutte quelle sottili sfumature che connotano gli oggetti da cui siamo circondati ? Molti sono gli elementi che determinano o influenzano il colore di un oggetto:
ovvero il colore proprio di quest’ultimo, dell’ambiente che lo circonda, dell’intensità della luce e dell’ombra che si crea, l’importanza della diversità della luce che influisce sul corpo illuminato, che avrà sfumature diverse a seconda che ad illuminarlo sarà una luce al neon, un faro colorato oppure il sole stesso.
La storia dei colori è affascinante, basti pensare che uno scienziato come Michele Eugene Chevreul (1786-1889)studiando il colore dette un contributo determinante alla storia dell’arte: capì infatti che due colori accostati tra di loro tendevano a tingersi l'un l'altro del corrispettivo colore complementare. Dall'osservazione e dallo studio di questi fenomeni Chevreul formulò la legge dei contrasti simultanei: due colori adiacenti, vengono percepiti dall'occhio in modo diverso da come sono realmente. Anticamente i pittori componevano i propri colori da soli ed ognuno aveva i suoi piccoli segreti: chi può dimenticare John Vermeer impersonato  sul grande schermo da Colin Firth, nella “Ragazza dell’orecchino di Perla,
il quale con dovizia maniacale creava lui stesso i propri colori ad olio, come il blu oltremare  ottenuto attraverso il prezioso lapislazzuli. Il nome conferma che il pigmento doveva essere importato da molto lontano; nel 1464 Filarete scrisse nel suo Trattato di architettura: "Il blu più bello è ricavato da una pietra e proviene da terre al di là dei mari". La distanza e il difficile procedimento preparatorio lo resero molto costoso e, quindi, anche molto apprezzato. 
Come non pensare alla predilezione  che gli impressionisti nutrivano per i malva ed i viola che ottenevano mescolando il blu cobalto o oltremare velato di lacca rossa piuttosto che approfittare direttamente dei pigmenti di cobalto già disponibili nel 1850-70, che Monet invece amò più di tutti, mentre Renoir rimase fedele alla prima miscela,  nei traboccanti  e ridondanti malva e porpora utilizzati in “A Teatro” (1876-77) e negli Ombrelli (1883).


Voi tutti, o chi si accinge a leggere queste mie osservazioni, si può chiedere, cosa mai centrerà questo discorso con il make-up!! A mio parere è fondamentale sapere dell’utilizzo dei colori, dei pigmenti ad alta diffusione che utilizzano le tecnologie ottiche esistenti sul mercato, cosa possa sublimare un incarnato, dal punto di vista del colore, della texture e dell’effetto che si vuole ottenere: opaco, translucido, naturale, bonne minne… pertanto considero tutto ciò solo un piccolo punto di partenza, perché come già ho avuto modo di dire:  il viso di una donna è come la tela bianca di un pittore, più sarà perfetta, maggiore sarà la resa del make-up a prescindere dal proprio colore di base che occorre studiare con molta attenzione. Compito del make-up artist è quello di sublimare l’incarnato, attraverso i nuovi fondotinta di ultima generazione, donando luminosità e trasparenza, coprendo al tempo stesso le piccole imperfezioni. Oggi siamo arrivati ad una tecnologia senza frontiere, tanto che lo studio concernente gli effetti e le caratteristiche dei fondotinta è in continuo divenire: si parla di effetto anti-aging, di effetto photoshooting, di ossigenazione attraverso l’utilizzo di oligoelementi come il silicio e il manganese insieme all’estratto ossigenante di nasturzio,  di protezione dall’inquinamento e dai radicali liberi con filtri UV per un alta protezione dai raggi UVB, antiossidanti e vitamine.  Il fondotinta ormai, non ha più solo una funzione abbellente: scopo fondamentale è quello di creare una barriera, uno scudo da cui proteggersi sempre ad ogni età, nella quotidianità, ed in qualsiasi occasione.