mercoledì 27 agosto 2014

L'EAU SCANDALEUSE" di Anatole Lebreton



L'Eau Scandaleuse-Portrait de Clara Bow par Eugene Ritchee

Seduttiva, ovvero dotata del potere di sedurre, intrigante e oscura la composizione olfattiva di Anatole Lebretone, L’Eau Scandaleuse giocata sul binomio pelle-tuberosa, tanto che originariamente il suo nome era Tubèrocuir!

Arcana, misteriosa e scandalosa ricorda l’allure dei profumi delle dive degli anni ’30, ed in modo particolare di colei che per antonomasia è stata la prima diva trasgressiva della storia del cinema: Marlene Dietrich! Dotata per natura di un mix esplosivo di ambiguità e sensualità nonostante appartenesse al modello della femme-fatale, la ricordiamo nel film tedesco, che le aprì le porte della Hollywood degli anni d’oro: l’Angelo Azzurro, quando quelle che  sarebbero diventate le caratteristiche del suo personaggio erano ancora in nuce.

Indimenticabile nella sua performance canora in panni maschili mentre in frac e cilindro,  nel film "Marocco",cantava con la sua voce roca e sensuale ove emergeva tutta l’ambiguità del personaggio e regalava per la prima volta al grande schermo, il primo bacio saffico della storia del cinema! Si è vociferato molto nella Hollywood degli anni ’30 sulla sua presunta bisessualità: realtà o finzione?      Sicuramente perversa nella finzione. 
L’Eau Scandaleuse di A.Lebreton per me è tutto ciò.   Grazie al gentilissimo Andrea Bissoli titolare di Mirem Profumerie di Mantova 1938, ho avuto la possibilità di apprezzare con la dovuta calma e piacere, una composizione olfattiva di un’amena rarità, assaporando una tuberosa che si pone al di fuori di ogni schema olfattivo conosciuto da me sino ad ora: calda  e vibrante,  si sposa magnificamente con il mio odore naturale di pelle perchè la tuberosa è la mia nota, il fiore del peccato per eccellenza!

   Lebreton è un artigiano che lavora con materie di prima qualità e mai nome fu più appropriato per una tuberosa: talmente “scandalosa” da risultare nelle note di testa a dir poco shockante, equivocandomi nel considerarle al primo approccio indoliche o animaliche.  Credo che la pietra dello scandalo risieda (posso sbagliarmi) nell’olio essenziale di Ylang-Ylang che ha una connotazione medicinale portentosa insieme al  castoreum,  davana e al 5% di assoluta di tuberosa.   Con il passare delle ore si scalda fondendosi con il calore della pelle dando vita a quelle note avvolgenti tipiche dei profumi degli anni ’30, quando ancora vi era uno scarso utilizzo di note di sintesi. E’ una fragranza che mi ha letteralmente ammaliata, a partire dal packaging, semplice, ma al tempo stesso raffinatissimo, la sua scia stregata è prevalentemente indicata per le ore notturne, animalica e languida al tempo stesso.                                
   Silenzio: si apre il sipario e proviamo ad immaginare la scandalosa Lola che intona le note che l’hanno resa famosa nell’Angelo Azzurro. 




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